Nel nuovo mondo capitalista e liberale in cui viviamo per fare soldi servono soldi.
Ok può sembrare una frase da comunista quale sono ma purtroppo è la verità.
Se uno di noi volesse aprire un'attività propria e non ha dei risparmi o qualcuno che lo aiuti (parenti, amici, ecc..) si troverà costretto a chiedere un prestito ad una banca; e ovviamente non c'è nulla di strano, ma se già non aveste qualche garanzia da dare al finanziatore le cose diventerebbero un po' più difficili, ma siamo fortunati e siamo in Italia.
Ma per un momento supponete di essere in Honduras, di non avere una casa e di voler aprire un negozio dove vendere i lavoretti in pelle che fare a casa (borse, cinte, sandali); per iniziare questa attività vi bastano solo 400 dollari, ma quale banca vi presterebbe questa cifra?
Ve lo dico io nessuna!
Ma alle mancanze delle banche possiamo porre rimedio noi grazie a Kiva.org.
L’associazione Kiva (che in lingua Shwaili significa “accordo”, “unità”) è stata creata da Matt e Jessica Flannery; che dopo un viaggio in Africa orientale si sono resi conto che le varie associazioni mondiali di microcredito si appoggiavano alle banche locali per trasferire il denaro e che queste applicavano interessi superiori al 12%; e che addirittura il 35% era il tasso applicato ai debitori per la restituzione del prestito.
Cifre esorbitanti per quei paesi.
Tornati negli Stati Uniti, hanno deciso di creare un servizio che togliesse di mezzo le banche e che mettesse in relazione diretta finanziatori e microimprenditori.
Il funzionamento è molto semplice; si va su Kiva.org si sceglie il progetto che ci piace di più e si partecipa al finanziamento con la quota che preferiamo, infatti non si è obbligati a finanziare un progetto intero da soli ma si può sottoscrivere una quota; una volta che si sarà raggiunta la somma necessaria per finanziare il progetto i soldi verranno trasferiti al beneficiario che da quel momento ha tempo 12/18 mesi per restituire la somma.
Quando tornerete in possesso dei vostri soldi (il 98% dei casi) potete scegliere se reinvestirgli su un altro progetto o se ritirare la somma.
Kiva quindi non vi chiedere elemosina o donazioni, ma dare fiducia a questi imprenditori e ai loro progetti.
Quello che ho sempre detto:
Se porti tutti i giorni un pesce a un povero lui continuerà a morire di fame, se gli insegni a pescare mangerà tutti i giorni.
2 commenti:
Nel caso qualcuno ancora non conoscesse il microcredito mi permetto di consigliare "Il banchiere dei poveri", ed. Feltrinelli. Ti stai allontanando dall'ortodossia, Uncle Hook: cominci a preferire il fine ai mezzi ;)
ORTODOSSIA?!?
O_O
In che senso....
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